Stalin e antisemitismo

L'antisemitismo di Iosif Stalin è un argomento molto discusso dagli storici: sebbene appartenesse ad un movimento contrario all'antisemitismo, in varie occasioni private mostrò un atteggiamento di disprezzo verso gli ebrei, testimoniato dai suoi contemporanei e documentato da fonti storiche.[1]

Nel 1939 invertì la politica comunista e iniziò a cooperare con la Germania nazista, cosa che portò alla rimozione degli ebrei dalle posizioni di alto profilo dal Cremlino. Come dittatore dell'Unione Sovietica, promosse le politiche repressive che ebbero un notevole impatto sugli ebrei poco dopo la seconda guerra mondiale, specialmente durante la campagna anti-cosmopolita. Prima di morire, stava pianificando una campagna ancora più ampia contro gli ebrei. Secondo il suo successore Nikita Khrushchev, Stalin stava fomentando il complotto dei medici come pretesto per avviare ulteriori repressioni anti-ebraiche.

  1. ^ Nikolai Tolstoy, Stalin's Secret War, Holt, Rinehart and Winston, 1981, p. 27f.

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